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La pedodonzia o odontoiatria pediatrica è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della cura e prevenzione della salute orale del bambino. Lo sviluppo della clinica nelle cure dentali in età pediatrica ha avuto negli ultimi anni un ruolo determinante, tanto da far assumere a questa branca dell’odontoiatria un’importanza primaria. Il pedodonzista è colui che, al pari del pediatra, deve individuare, prevenire e curare i possibili problemi del piccolo paziente. La prima visita dal dentista deve avvenire molto precocemente, attorno ai 3 anni, quando la dentatura decidua dovrebbe essere completa. E’ questo il momento ideale per la fluoro profilassi, le sigillature, il controllo dell’igiene orale e l’indice di cariogenicità.
Con questo termine si intende l’applicazione locale di gel al fluoro per rafforzare lo smalto dentale; ovviamente questo va limitato a bambini col riflesso di deglutizione maturo, quindi al di sopra dei 4 anni.
Le compresse e le gocce al fluoro sono efficaci nei primi anni di età; a questo proposito esistono comunque pareri discordanti sulla loro vera efficacia. La prescrizione comunque dovrebbe essere basata sulla stima della necessità individuale (0,005 mg/Kg/die, fino a 20Kg di peso corporeo) e dell’apporto di fluoro totale (dieta, contenuto di fluoro nell’acqua, uso di altri prodotti fluorati, ecc).
Il fluoro sistemico, cioè l’uso di compresse o gocce, non dovrebbe essere prescritto quando il contenuto di fluoro nell’acqua bevuta è superiore a 0,6 ppm e quando il bambino spazzola regolarmente i denti con dentifricio fluorato. Un eccessivo apporto di fluoro (fluorosi) infatti è causa di anomalie a carico dello smalto, evidente più spesso a carico dei permanenti e più di rado nei decidui. Gli elementi dentari colpiti si presentano dicromici e con la superficie screziata; la discromia, che inizialmente si presenta con macchie biancastre irregolari, con l’avanzare dell’età vira verso il bruno-rossiccio.
Secondo le “Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva” la fluoroprofilassi dovrebbe essere consigliata a tutti i soggetti in età evolutiva che vivono in aree con acqua a basso contenuto di fluoro (<0,6 ppm). Contrariamente a quanto si credeva un tempo comunque, il fluoro è più efficace quando viene applicato localmente rispetto all’assunzione per via orale.
Con il termine sigillatura si intende la chiusura meccanica, attraverso l’applicazione di un sottile strato di particolari resine ad alta fluidità, delle irregolarità dello smalto dei denti, presenti principalmente sulla superficie masticatoria dei molari, ma anche dei premolari e in alcuni casi sulla superficie palatina dei denti anteriori.
Nei bambini di età compresa tra i 5 e 7 anni più dell’80% delle lesioni cariose si manifesta nelle irregolarità dello smalto situato sulle superfici masticatorie.
L’efficacia delle sigillature è massima se effettuata nei primi due anni successivi all’eruzione del dente; infatti la suscettibilità alla carie è maggiore nel dente appena erotto e persiste nei primi due anni di permanenza nel cavo orale. Le sigillature vanno controllate periodicamente (ogni sei mesi), infatti si è visto che è più frequente il distacco iniziale nei denti erotti da poco, rispetto agli stessi denti dopo uno o due anni.
Circa il 50% di tutte le carie si forma sulla superficie masticante dei denti, grazie alle sigillature, possono essere evitate.
Nel protocollo di prevenzione della carie dentale nei bambini, fondamentale è spazzolare i denti almeno due volte al giorno con una quantità adeguata (“pea size”, pari alla grandezza di un pisello) di dentifricio fluorato.
Il contenuto di fluoro consigliato è pari a 500ppm per i bambini dai 3 ai 6 anni e di almeno 1000ppm dopo i 6 anni.
Da 0 a 3 anni l’igiene orale va demandata completamente ai genitori. Prima dell’eruzione dei denti, dopo la poppata, si devono pulire le gengive con una garzina umida. Quando erompe il primo dente deciduo si può strofinare, sempre con una garza umida, ed è bene introdurre il prima possibile lo spazzolino in modo da permettere al bambino di familiarizzare con questo strumento.
Nei bambini fino ai 4-5 anni l’igiene orale va praticata sotto la supervisione dei genitori, con uno spazzolino morbido, a testa piccola. L’uso del filo interdentale in età evolutiva va praticato dai genitori.
Verso gli 8-12 anni bisogna rendere il bambino pienamente responsabile della propria igiene orale.
La considerevole prevalenza della carie sulla popolazione infantile ci porta a considerare tutti i bambini a rischio di carie. Ma non tutti i bambini sono uguali davanti alla carie, ognuno di loro può essere più o meno esposto allo sviluppo di questa malattia.
I fattori da cui dipende lo sviluppo della carie nei denti dei bambini sono quantità e qualità di saliva, tipo di placca e di smalto, abitudini igieniche ed alimentari. La buona notizia è che oggi in modo facile e veloce si può stabilire, con relativa precisione, il rischio di ciascun bambino di sviluppare carie. Ciò è possibile attraverso test salivari e di conta batterica eseguibili dallo stesso odontoiatra.
Questi test insieme ad un” questionario-diario” che descrive le abitudini alimentari ed igieniche del bambino, permettono di personalizzare e migliorare la strategia di prevenzione. Se il riconoscimento della carie è precoce possiamo eseguire trattamenti mini-invasivi, anche senza anestesia. E’ comunque fondamentale la cura e il mantenimento dei denti decidui per tutta la loro durata, cioè finché non erompono i denti permanenti, in quanto la corretta fuoriuscita di questi ultimi è determinata anche dalla presenza dei decidui che fungono ovviamente da “mantenitori di spazio”.
I traumi dentali più frequenti nei bambini si verificano a carico dei denti anteriori e consistono essenzialmente in fratture, lussazioni ed avulsioni.
Le fratture possono interessare i denti decidui o permanenti e possono avvenire a vari livelli a carico della corona o della radice di un elemento dentale.
Di solito le fratture coronali dei denti decidui non danneggiano il germe del permanente sottostante; le fratture radicolari invece dei decidui, se complicate da danni a carico dell’osso alveolare, possono avere conseguenze patologiche sull’eruzione successiva del permanente.
A causa delle difficoltà tecniche di solito non viene utilizzato il frammento del dente deciduo fratturato, per cui è inutile affannarsi a cercarlo nel luogo dell’incidente. Il trattamento immediato consiste nel tamponare l’eventuale sanguinamento, tranquillizzare il bambino e portarlo presso un centro odontoiatrico dove verranno effettuate le cure immediate e programmate le eventuali terapie successive.
Nel caso invece di fratture a carico di un incisivo permanente, il frammento coronale può essere utile per una ricostruzione temporanea. Infatti oggi le tecniche conservative permettono di reincollare il frammento o comunque di ricostruire l’elemento dentale in maniera perfetta. Qualora si riesca a recuperare è bene conservare il frammento dentario in soluzione fisiologica o latte.
Anche le fratture a carico dei permanenti possono essere complicate da infrazioni alveolari e lacerazioni dei tessuti molli. Il trattamento immediato consiste anche in questo caso nel tamponare l’eventuale sanguinamento e rivolgersi poi ad un centro odontoiatrico il prima possibile. Infatti se la frattura è a livello pulpare dopo breve tempo potrebbe insorgere dolore acuto (pulpite) per cui è bene intervenire con le cure adeguate in tempi brevissimi. Un qualificato intervento dentistico precoce ha notevoli effetti sulla prognosi, anche a lunga scadenza.
Qui sopra uno dei modi in cui vinciamo la paura del dentista: empatia, divertimento, coinvolgimento!
Alcuni bambini, (e a volte anche alcuni adulti) hanno un vero e proprio terrore del dentista.
I bambini hanno paura del dentista, o meglio, spesso hanno imparato ad avere paura, perché hanno sentito dire che il dentista fa le punture, che usa il trapano, che fa male e così via. Oppure hanno paura per precedenti esperienze spiacevoli sia odontoiatriche che di altra natura medica, come nella sindrome da camice bianco.
I bambini hanno soprattutto paura di sentire dolore, si sentono impotenti e intimoriti dalla loro stessa posizione sulla poltrona, in balia delle mani di uno sconosciuto. I comportamenti dei bambini variano a seconda dell’età: le casistiche sono molteplici e vanno dal bambino che piange e urla disperato, che non vuole nemmeno sedersi sulla poltrona, al bambino che una volta seduto non vuole più aprire la bocca.
Per fare in modo che tutto ciò non accada, è necessario che la prima volta dal dentista non coincida con una situazione di emergenza, cioè il dente che fa male. Queste situazioni comportano la necessità di cure immediate senza però che il bambino sia preparato, abbia cioè familiarizzato con l’ambiente e con le persone addette al ricevimento e alle cure.
La prima visita dal dentista non deve avvenire verso i tre anni come di solito viene raccomandato, ma prima. Perché a questa età ci possono già essere delle carie profonde dei denti da latte: emblematica è la sindrome da biberon, con tutte le conseguenti difficolta à a curare un bambino che non sia preparato a collaborare.
La prima visita dentistica quindi è da effettuare entro il primo anno di età, seguita da controlli periodici ogni 6-12 mesi. In questa occasione viene insegnato ai genitori, per prevenire l’insorgenza di carie, come e quando lavare i denti del loro bambino. Non solo, ma questo primo incontro cosi come sarà per tutti i seguenti, diventa il modo per trasformare la visita in momenti di gioco, di divertimento.
Oltre alle visite periodiche dal dentista i bambini dall’età di tre anni fino ai sei anni, riuniti in gruppi di 10, una volta all’anno vengono invitati a fare merenda (merenda dal dentista) e a trascorrere due ore di un pomeriggio nello studio dentistico, in compagnia del loro dentista, delle assistenti e del clown Gigina.
Durante questo tempo vengono istruiti sulla formazione della carie e motivati a lavarsi correttamente i denti attraverso rappresentazioni di situazioni divertenti, con ausilio di strumenti audiovisivi e di modelli giganti dei denti e dello spazzolino.
A questi stessi bambini verrà poi chiesto, come rinforzo psicologico della motivazione, di partecipare ad un concorso a premi dove devono descrivere con un racconto o con un disegno, un momento dedicato a lavarsi i denti insieme a qualcuno dei componenti della loro famiglia.
Per i bambini di età maggiore dei sei anni, viene tenuto un corso nel quale oltre alla motivazione all’igiene orale vengono istruiti sull’importanza di una corretta alimentazione, informandoli su quali siano i cibi da evitare e quali invece da prediligere per la salute orale.
A tutti loro viene consegnata loro la scatoletta per la merenda della scuola. La scatoletta ci aiuta a “raccontare” loro un cibo diverso: essa è una forma di packaging della merenda (altrimenti come farebbe, per esempio, una povera mela avvolta in una semplice carta a competere contro la smagliante confezione di uno snack?). E’ come uno scrigno che racchiude un tesoro e potrà contenere solo la merenda buona e sana!
La scatoletta viene accompagnata da un depliant raffigurante gli alimenti che fanno crescere forti e sani e che aiutano a mantenere sani i denti e da una brochure contenente consigli per i genitori.
I bambini che sono arrivati dal dentista per un’emergenza e che mostrano difficoltà ad accettare le cure odontoiatriche, dopo una prima necessaria terapia del caso, prima di continuare le cure, sono riuniti in piccoli gruppi a cui vengono proiettati dei video che mostrano dei loro coetanei mentre si sottopongono tranquillamente alle terapie odontoiatriche (“modelling”, secondo la Teoria dell’apprendimento sociale di A. Bandura) e che alla fine delle quali ricevono un premio dopo la prima seduta e un attestato di bambino coraggioso con premio finale a cure terminate.
I bambini più piccoli sono invitati a portare con se il loro orsacchiotto o pupazzo a cui vedranno prima simulare le cure odontoiatriche che essi stessi dovranno ricevere e che poi, loro stessi, vestiti con cuffietta, mascherina e occhiali, diventati dottori dei propri beniamini di pelouche, potranno imitare sui loro pupazzi. I bambini diventano dentisti dei loro amici di pelouche e questo aiuta a superare la paura del tentista e il terrore di essere in balia di qualcuno che non si conosce.
Il vantaggi di questi modo di approcciarsi ai bambini che hanno paura del dentista sono dati dal riuscire a curare la quasi totalità dei bambini e di evitare che la paura si strutturi e diventi, una volta cresciuto il bambino, una vera e propria fobia, ossia qualcosa di piu’ forte della paura, che il soggetto non riesce più a controllare e a contenere e che lo porta ad evitare, in ogni modo possibile, le cure odontoiatriche.